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Sacerdoti e soldati

La notizia
"Sacerdozio vietato agli omosex arriva il diktat del Vaticano". Il divieto previsto nella nuova Istruzione dopo lo scandalo pedofilia della Chiesa cattolica negli USA.
La Repubblica, 5 novembre 2002

Il commento
L'articolo pubblicato a pag. 23 è molto interessante, intanto spiega sommariamente quale sia il sistema legislativo della Chiesa. Diversi Dicasteri si sono occupati, nel corso degli ultimi anni di questo problema: la Congregazione per l'Educazione cattolica, la Congregazione del Clero, la Commissione per i Testi legislativi e la Congregazione per la Dottrina della fede.

E poi illustra brevemente il contenuto della nuova direttiva, la cosiddetta Istruzione: il rettore del seminario deve bloccare l'accesso al sacerdozio a chiunque manifesti "tendenze omosessuali", se necessario sarà consentito, e consigliato, il consulto con uno psicologo. Questo perché "l'omosessualità, di per sé, costituisce un rischio per la vita sacerdotale".

Tutto questo quando si imbocca la via canonica al sacerdozio, e cioè nel caso in cui un giovane si ritrovi a frequentare i cosiddetti Seminari Minori dove la sorveglianza e il giudizio del Rettore può realmente attuarsi.

Negli ultimi anni, però, sono sensibilmente aumentate le vocazioni in età adulta e viene a cadere la possibilità di controllo e di formazione delle Autorità preposte. Si prospetta quindi la necessità di ulteriori indagini come ad esempio l'esame del contesto familiare del candidato e, in senso lato, la sua provenienza.

Tutto questo, naturalmente, non è una novità. Anche in passato non era particolarmente accettato che un candidato prete potesse avere delle "tendenze omosessuali", soltanto che - allora - si "consigliava" di riflettere sull'autenticità della vocazione. Ora il divieto è assoluto e tassativo, una Istruzione ha il valore di una Legge che non ammette deroghe.

Non penso che si possa più di tanto criticare un provvedimento di questo genere: la Chiesa ha il diritto di darsi le norme che ritiene più opportune.

Sembra però che questa norma sia di tipo "darwiniano", sia nata, cioè, come conseguenza dei numerosi scandali pedofili che si sono verificati negli Stati Uniti negli ultimi anni e serva, quindi, soprattutto a mantenere in vita la Chiesa stessa.

Dice un esponente ecclesiastico: "L'urgenza del documento viene dagli eventi americani. Negli USA la situazione è infuocata, bisogna placare gli animi, è urgente evitare che prosegua la sistematica campagna di discredito in atto contro il clero cattolico".

I preti, negli USA e anche in Italia, sono spessissimo a contatto - quasi sempre con mansioni educative - con moltissime persone, soprattutto con bambini, e non è assolutamente ammissibile che inclinazioni personali, forse sarebbe meglio dire caratteristiche personali vissute come estremamente problematiche, possano trasformarsi in autentiche tragedie per coloro che subiscono abusi dai quali, qualche volta, è difficile difendersi proprio perché provengono da qualcuno, per definizione, buono.

Bisognerebbe forse vietare anche agli omosessuali laici di avere compiti, ad esempio, educativi?

Ricordo che, qualche mese fa, anche un esponente politico italiano (G. Fini) ha lanciato questa proposta a proposito del personale insegnante in Italia durante una trasmissione televisiva.

Non credo che sia questo un modo per affrontare il problema, forse è un sistema - un trucchetto - per risolverlo definitivamente (?): escludendolo, tagliandolo via, con l'illusione che, come dal dentista, via il dente, via il dolore.

Su Repubblica, a fianco dell'articolo sull'omosessualità vietata c'era anche un piccolo trafiletto che riportava un'altra notizia: "Spagna, sì alle convivenze gay in caserma". Nella Guardia Civil (l'equivalente spagnolo dei Carabinieri italiani) saranno possibili le convivenze fra le coppie di fatto anche se formate da soli uomini.

Forse l'accostamento è voluto, un sorriso per consolarci da giorni e giorni di quotidiani pieni di dolore per i bambini che sono morti in Molise. Penso che si possa riflettere su come due Istituzioni molto diverse fra loro, ma con molte caratteristiche in comune: soltanto maschili, rette da regole molto severe -e poi sono entrambi soldati (con la Cresima si diventa Soldati di Dio)-, decidano di confrontarsi con una questione importante che in qualche modo tocca ciascuno di noi.

Non credo che il provvedimento adottato dalla Guardia Civil sia la soluzione di tutti i mali, è sicuramente un atteggiamento che affronta un problema piuttosto che escluderlo a priori.