Secondo uno studio condotto dall'Università di Lund (Svezia) in collaborazione con il Memory and Aging Center dell'Università di San Francisco (USA), esiste una correlazione tra le malattie neurodegenerative e la tendenza a comportamenti di tipo antisociale o criminale.I ricercatori hanno analizzato circa 2400 cartelle di soggetti ricoverati presso il centro statunitense tra il 1999 e il 2012, comprendenti quadri clinici quali Malattia di Alzheimer (Alzheimer disease, AD), variante comportamentale della demenza fronto-temporale (behavioral variant of frontotemporal dementia, bvFTD), variante semantica dell'afasia primaria progressiva (primary progressive aphasia, PPA), Corea di Huntington (Huntington disease).
I dati riportano che l'8,5% dei soggetti aveva una storia di comportamento criminale durante la malattia. I comportamenti più comunemente riscontrati sono stati furti, violazioni del traffico legate alla perdita di memoria, reati sessuali (più comuni negli uomini), violazioni di domicilio e minzioni in pubblico.
L'incidenza è stata variabile a seconda del tipo di patologia: oltre 1/3 di coloro i quali risultavanno affetti da bvFTD o da afasia progressiva, e un quinto dei malati di Huntington hanno avuto tali comportamenti. Gli unici ad avere una correlazione più bassa con tali comportamenti sono risultati i soggetti affetti da Alzheimer (pari al 7.7%)
«I risultati dello studio suggeriscono un comportamento vigile di medici e familiari dei pazienti con patologie degenerative, al fine di proteggerli da eventuali guai con la legge» concludono i ricercatori.
Lo studio è pubblicato sull'ultimo numero di JAMA Neurology:
http://archneur.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2088872