Sebbene le diagnosi psichiatriche attualmente in uso si distinguano sulla base di specifici gruppi di sintomi, uno studio condotto dal MIRECC di Palo Alto, California (USA) e pubblicato sull'ultimo numero di JAMA Psychiatry mette in luce fattori comuni tra un'ampio numero di diagnosi che avvallano l'ipotesi di un substrato neurobiologico commune nella malattia mentale.Mediante una meta-analisi degli studi di neuroimaging e fRMN pubblicati nel corso degli ultimi 3 anni e raccolti tramite PubMed -per un totale di 193 studi e oltre 7000 pazienti e 8500 partecipanti come gruppo di controllo- , lo studio riporta una forte concordanza tra le differenti diagnosi psichiatriche (sono state prese in considerazione quelle di schizofrenia, disturbo bipolare, depressione, dipendenza, disturbo ossessivo-compulsivo e distrubi d'ansia) e le modificazioni strutturali, con particolare riferimento all'impoverimento della materia grigia, in alcune zone cerebrali, in particolare nella corteccia insulare e nel cingolo anteriore. Di contro, ci sono solo un piccolo numero di effetti diagnosi-specifici, che distinguono schizofrenia e depressione dalle altre diagnosi
"E' emerso che le tre zone sono interconnesse tra loro sia durante l'attività funzionale cerebrale sia a riposo, e che l'impoverimento anatomico è associato ad un deficit di funzioni esecutive collegate allo stabilire obiettivi e all'attuare progetti, modificando il proprio comportamento in relazione alla finalità della propria azione" afferma Madeleine Goodkind, a capo del gruppo di ricerca "Questa notevole concordanza fornisce un modello organizzativo che enfatizza l'importanza di substrati neurali comuni all'interno delle patologie, nonostante la probabile presenza di diverse eziologie".
L'articolo è pubblicato qui
Identification of a Common Neurobiological Substrate for Mental Illness:
http://archpsyc.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2108651