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Il segreto frattale delle macchie di Rorschach

 

 

Blots leadCome noto, Hermann Rorschach, uno psichiatra svizzero, ha pubblicato 10 tavole con macchie di inchiostro, cinque in bianco e nero e cinque colorate, nel 1921. Per crearle, versò quantità e tipi di inchiostri diversi su alcune schede, li piegò e li premette ermeticamente prima di aprirli per visualizzarne il risultato: modelli simmetrici di complessità variabile.

Rorschach morì nel 1922 e non conobbe mai la successiva diffusione delle macchie d'inchiostro per contribuire a valutare la personalità di una persona e la salute mentale. Se tali percezioni riguardino la salute mentale, riflettano il livello di creatività o semplicemente derivino dalle esperienze passate di una persona è tuttora un aspetto discusso.

Un team di ricercatori della University of Oregon (USA) guidati dal fisico Richard P. Taylor ha svelato il mistero del perché le persone vedono così tante immagini differenti nelle macchie di Rorschach. Le associazioni di immagini sono indotte dalle caratteristiche frattali dei bordi delle macchie e dipendono dalla loro complessità. La ricerca è stata pubblicata sul PLoS ONE.

I frattali sono oggetti con curve o forme irregolari e sono riconoscibili in elementi costitutivi della natura: gli alberi, le nuvole, i fiumi, le galassie, i polmoni e i neuroni sono frattali. Anche quadri come quelli dell'artista Jackson Pollock hanno struttura frattale.

"Queste illusioni ottiche visibili nelle macchie d'inchiostro e, talvolta, nell'arte sono importanti per la comprensione del sistema visivo umano", afferma Taylor. "Si scoprono molte cose importanti quando i nostri occhi si lasciano ingannare. I frattali nelle macchie d'inchiostro possono confondere il sistema visivo: come è possibile che vengano visualizzati un pipistrello o una farfalla se questi non sono espressamente presenti?"

I ricercatori hanno analizzato i bordi delle macchie d'inchiostro mediante una iniziale scansione e successiva estrazione dei confini tra le regioni di assorbimento dell'inchiostro e le porzioni non colorate della carta, utilizzando specifici software per l'analisi dei bordi che tenevano conto della dimensione frattale, spesso indicata con D, una quantità statistica che dà un'indicazione di quanto completo appare un frattale nel riempire lo spazio.

Combinando questi risultati con studi di psicologia originali condotti sulle macchie nel periodo compreso tra il 1930 e il 1950, i ricercatori hanno evidenziato "una tendenza molto chiara" tra la dimensione frattale e la capacità della singola figura di indurre immagini.

"Come aumenta il valore di D, che corrisponde ad una maggiore complessità visiva, la variabilità di percezioni visive decresce", ha detto. "Le persone tendono a vedere molte più alternative nelle immagini con minore complessità".

Il team ha anche continuato la ricerca generando modelli frattali computerizzati con diversi valori di D. e sottoponendoli ai soggetti, ottenendo risultati simili.

"Tutti i nostri studi stanno evidenziando un effetto chiamato fluidità frattale", ha detto Taylor. "L'occhio si è evoluto per elaborare in modo efficiente i frattali che si trovano in natura. Questo riduce lo stress dell'osservatore fino al 60 per cento". Questo dato potrebbe portare, ad esempio, allo sviluppo di occhi artificiali che possano aiutare i soggetti ipovedenti, altro campo di ricerca su cui sta lavorando il team.

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