Il disegno di legge, cd. Job act autonomi che contiene le misure per la tutela del lavoro autonomo, ha introdotto una modifica alla percentuale di deducibilità delle spese di iscrizione a master, corsi di formazione o aggiornamento e convegni, che passa dal 50% al 100%, purché entro il limite annuo di 10mila euro.
Vediamo quindi cos’è e come funziona la nuova deduzione integrale delle spese di formazione 2018 per i lavoratori autonomi e professionisti e quali sono i tipi di spese deducibili al 100% che rientrano nella nuova disposizione, che entreranno in vigore, il giorno dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.
Spese di formazione deducibili al 100%:
Le spese di formazione, sono tutti quei costi che il lavoratore autonomo ed il professionista, deve sostenere per partecipare a convegni, a congressi, a corsi di aggiornamento professionale, per iscriversi ai master, ivi comprese le spese di viaggio e di soggiorno.
Fino adesso, queste spese sostenute dal professionista per la sua formazione, la quale, costituisce peraltro, un obbligo per gli iscritti agli Ordini, sono state regolate dall’articolo 54, comma 5 del Tuir, prevedendo la possibilità per i suddetti soggetti, di poter dedurre le suddette spese al 50%, come a dire che questi costi vanno al di là dell’attività professionale.
Ora, grazie al disegno di legge, il cd. Jobs Act autonomi, la nuova normativa è entrata in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione del decreto in Ufficiale, la deducibilità è diventata integrale.
Ciò significa che in base alle novità introdotte dal Ddl autonomi, le spese di formazione deducibili al 100% per professionisti e autonomi.
Spese di viaggio vitto alloggio ristorante: percentuali di deducibilità
La nuove norma contenuta nel Jobs Autonomi, pur prevedendo l’aumento della percentuale di deducibilità delle spese di formazione dal 50 al 100% per i lavoratori autonomi e professionisti, non presenta alcun riferimento alle spese di viaggio e e di soggiorno che il soggetto sostiene per recarsi sui luoghi ove si svolge la formazione, lasciando così intendere che, per queste, vadano applicate le regole generali.
Il comma 5 dell'articolo 54, infatti, prevede che le spese alberghiere e del ristorante siano deducibili al 75% per un importo massimo del 2% dell'ammontare dei compensi percepiti nel periodo di imposta.
Ciò significa che fino adesso le spese sostenute per partecipare alle attività formative sono, al 75% se alberghi e ristoranti e al 50% se legate all'aggiornamento.
Da quando entrerà in vigore la modifica normativa, invece, il professionista dovrà distinguere tra:
Spese di iscrizione: deducibili integralmente dal reddito fino all'importo massimo di 10mila euro l’anno;
Spese per il vitto e l'alloggio, a prescindere dal fatto che siano sostenute per la partecipazione a convegni o per altre finalità professionali: deducibili al 75% con il vincolo del 2% dei compensi se spese di rappresentanza, all'1% (circolare 34/E/2009).
Spese di viaggio: seguiranno, invece, i criteri generali di deducibilità, ivi compresi i limiti specifici per il mezzo utilizzato.
Deducibilità corsi spese di formazione professionisti 2018: limite
Quali sono le spese di formazione deducibili 2018 al 100%?
I professionisti possono dedurre integralmente dal reddito, i seguenti costi:
Spese per l'iscrizione a master;
Spese per partecipare a corsi di formazione;
Spese per partecipare a corsi di aggiornamento professionale;
Spese di iscrizione a convegni e congressi.
Il limite massimo di spesa deducibile è di 10mila euro all’anno in base al principio di cassa.
Non rientrano nell'agevolazione, ossia, nella deducibilità integrale, le spese per vitto e alloggio, di soggiorno, alberghi, hotel e ristoranti.
Tali spese, continuano ad applicarsi le regole generali.
Fonte: Guidafisco.it